Non si tratta più di una craft beer , o almeno non lo è per la
legislazione italiana , in quanto FounderS noto birrificio di
fama mondiale ha venduto complessivamente il 90% delle sue quote al
birrificio industriale Spagnolo San Miguel ( dapprima nel 2014 solo
il 30% e dopo nel 2019 un altra fetta il 60%) , tuttavia ha i suoi
lati positivi in quanto Founder’s nell’attuale mondo brassicolo
risulta esser molto più reperibile di quanto lo era prima. Un
birrificio sulla cresta dell’onda e senza nasconderlo uno dei miei
preferiti per quanto riguarda le birre scure .
Il birrificio nasce
nel lontano 1996 da due homebrewer amici fin dai tempi del college e
che alla fine dello stesso intraprendono questa nuova attività Mike
Stevens e Dave Engbers.
Nasce in Michigan inizialmente col nome di
John Pannell Brewing Company, per
poi cambiare nome un anno dopo , nel 1997 in Canal Street Brewing Co
il nome storico della strada , nella zona industriale dove sorgeva
il birrificio .
Le loro prime etichette raffiguravano dei birrai
dell’epoca con la scritta “fondatori” FounderS per l’appunto
e cosi che venivano riconosciuti e chiamati dai loro clienti e da li
decisero di chiamare tutte le loro birre cosi e il birrificio
stesso .
Affronta
durante gli anni alti e bassi societari che porta Founder’s quasi
sull’orlo del fallimento fino a quando nel 2001 Mike e Dave
decidono di farsi aiutare da un Birraio esperto e cambiano tutta la loro
linea di birre , iniziando a realizzare birre più importanti e
strutturate di quelle che avevano prodotto fino a quel momento ,birre
come le celebri Breakfast Stout , Dirty Bastard e la Centennial IPA.
Ad
oggi risulta uno dei migliori birrifici al mondo tanto e vero che dal
2010 su Ratebeer si trova sempre nelle prime 5 posizioni.
Birrificio che negli anni inizia
ad espandersi sempre più ed allargare la sua produzione seppur con dei problemi , fino al 2014
che per l’appunto come abbiamo visto cedono parte delle loro quote societarie ,ad oggi i suoi fondatori ne detengono solo il 10 % (5 a testa ) .
Ma
andiamo a noi e parliamo dell’argomento dell’articolo la loro
KBS, Kentucky Breakfast Stout , evoluzione della Breakfast Stout
infatti questa birra effettua un passaggio in botti di Bourbon per
12 mesi (inizialmente
di tennessee wisky ,il Jack Daniel's ) e
viene aggiunta una percentuale di fave di cacao e caffè .
Si
tratta di una loro seasonal beer , inizialmente venduta solo durante
il loro festival ,FounderS grazie a questa celebre birra , che non
ha avuto sempre la stessa collocazione nel
mercato in quanto nel 2002 non era ben vista una birra passata in
botte ,soprattutto coi prezzi elevati (giustamente
per il processo di invecchiamento che subisce)
per il periodo storico brassicolo di quegli anni
, viene considerato uno dei birrifici capostipiti dell’attuale moda
delle barrel adge .
Attualmente
viene definita dalla casa una Chocolate Coffè Stout (
possiamo dire che si tratti quindi di una Imperial Stout , cat 20C
del bjcp).
Questa
oggetto di degustazione ha una gradazione di 13,2%
vol assaggiata nella stessa serata dapprima
alla spina e dopo in bottiglia dello stesso lotto (meglio quella alla
spina anche se superbe entrambe ).
SCHIUMA
Schiuma abbondante ,
densa e molto compatta di grana fine e di colore nocciola.
COLORE
Un colore nero ,
molto bello , impenetrabile
AROMA
Il naso molto
intenso spiccano note di caffè, di cioccolato fondente , esce
anche il bourbon , una nota vanigliata e un leggero aroma di frutta
sotto spirito.
GUSTO
In
bocca troviamo un ingresso morbido e
dolciastro un bel corpo non troppo
eccessivo e masticabile, direi medio alto , spiccano subito le note
classiche date dal bourbon , un leggero affumicato e tostato che
lasciano spazio alla cioccolata ,alla
vaniglia e soprattutto al caffè. L’alcool me lo aspettavo molto
pungente invece riesce ad amalgamarsi bene nell’insieme , non che
non sia presente anzi, ma ben bilanciato.
Il
retrogusto gradevolissimo e persistente che riconduce alle stesse
note descritte prima soprattutto cioccolata e vaniglia , amaro si ma
non troppo tagliente e sicuramente non dato dal luppolo ma dal
tostato dei malti che va a bilanciare
benissimo l’ingresso dolce .
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