lunedì 28 settembre 2020

"Spillatori" per botti - i rubinetti quali e perchè !



Perché trattare tale argomento?


Be un qualcosa che mi viene chiesto spesso , ma lo spunto decisivo parte da una discussione (come sempre amichevole e che vuol esser costruttiva per tutti ) di un post su facebook nella pagina Spontaneum.

                                                        

Uno dei primi quesiti quando si acquista una botte nuova da parte di neofiti è : lascio il rubinetto in dotazione o sostituisco ? E se sostituisco perché?


Spesso e molto volentieri quando si riceve o acquista una botte , o per meglio dire in ambito homebrewing , un caratello , lo stesso arriva dotato di un rubinetto in legno , ottone o addirittura in plastica laccata .


Ma allora perché si sente dire che tali “spillatori” non sono proprio idonei ai nostri scopi ?

Beh sicuramente in primis per problematiche del tipo igenico e di possibili danni arrecati alla salute, infatti alcuni di essi tendono a creare infezioni , che risulterebbero molto sgradite per la nostra bevanda , o tendono a corrodersi e in questo caso non solo danno per la birra ma anche per la salute .


Sicuramente il materiale migliore da fare stare a contatto con la birra e non solo , come abbiamo già visto in altro post su questo blog , risulta esser il VETRO, in quanto materiale puro e inerte ,quindi con nessun rischio di cessione di sostanze . Ma ve lo immaginate un rubinetto in vetro ? Ahahhaah ( la risata è per la fragilità dello stesso materiale nell’impiego e uso come rubinetto).


Prendiamo in esame qualche materiale più nel dettaglio :


e partiamo dal presupposto che la Birra passerà lunghi periodi nella botte (questo è un fattore molto importante da tenere in considerazione in vista del tempo di posa , di contatto con il liquido) .


In Italia la costruzione di oggetti di uso alimentare e ben regolamentata in modo tale che nella loro realizzazione sia limitata il trasferimento di sostanze tali da :


-non arrecare danno alla salute ;

-apportare modifiche hai prodotti alimentari ;

-deteriorare le caratteristiche organolettiche .


Rubinetti in Plastica (e qui il discorso affrontato più e più volte , sia per discorso salutare che ambientale purtroppo , visto l’ignoranza di molti).

In questi casi c’è da sapere che le plastiche sono molte e quindi dipende molto dall’azienda produttrice di tale accessorio.

Alcune di esser per esempio rilasciano sostanze cancerogene come antimonio, acetaldeide e formaldeide , soprattutto con l’innalzarsi di temperature , e non c’è da meravigliarsi o sbalordirsi affermando che tali sostanze non sono rilasciate da quella che comunemente chiamiamo plastica alimentare . Infatti le sostanze sopracitate vengono rilasciate da quella plastica identificata con il simbolo 1 che sta a indicare PET ( si proprio la plastica con cui sono realizzate le bottiglie dell’ acqua minerale ) , per chiarezza queste sostanze vengono rilasciate per lo più con temperature molto alte e superiori hai 65°C ,tuttavia non è da escludere il rilascio in quantità molto inferiori a temperature inferiori.

Altre plastiche come PVC (di uso molto comune in ambito alimentare ) contengono ftalati pericolosi per il nostro sistema endocrino , e che sono liposolubili.

Sicuramente a tal proposito c’è tanto altro da sapere ma non è nelle mie facoltà.


Inoltre la plastica tende a rigarsi molto facilmente e quindi creare insenature adatte a accogliere sporcizia , residui e microrganismi infettanti , e non è facilitata in questi casi, per ovvi motivi la pulizia (questo vale anche per il Teflon ,anche esso utilizzato nella costruzione di rubinetti) .

 

                      Rubinetto in plastica ottonata per botte in legno - nella categoria  Accessori botti in legno (AgriStore di Cosenza V.)    Botte Botti Fusto in Castagno 10 lt Rubinetto plastica per Alimenti Botti


Rubinetti in ferro e in questo caso mi rivolgo agli “shoppatori da siti cinesi” in quanto è molto importante leggere le sigle quando si parla di acciaio , spesso questi shop cinesi online e non solo identificano accessori in ferro cromato come inox , quindi state molto attenti se non è riportata la sigla AISI 304 o 316, trattasi di ferro materiale che magari non rilascia tante sostanze nocive , in quanto rilascia perlopiù ferro già presente nel nostro organismo , ma che tende a corrodersi molto facilmente . Problematiche simili per l’ottone una lega ossidabile di rame e zinco.

                                  Rubinetto in ottone per botte da 30 a 100 litri - nella categoria Accessori  botti in legno (AgriStore di Cosenza V.)

Rubinetti in legno in questo caso molto belli da vedere , ma essendo un materiale vivo , molto poroso e una volta lasciata passare la birra al suo interno molto difficile da pulire e sanificare sicuramente tratterrà colonie di esserini pronti a proliferarsi e iniziare un romantico ,e molto poco gradito a noi, viaggio di nozze all’interno della birra.

 

Proprio per questi motivi i rubinetti inox risultano essere quelli più idonei per i nostri scopi , materiale molto resistente e quindi difficile da intaccare , non interessato alla corrosione e soprattutto facilità di pulizia e sanificazione .

Identificato con le sigle 18/10 , 18/8 e 18/c

Tuttavia non è tutto oro ciò che luccica e per correttezza c’è da dire che anche questo metallo che sicuramente allo stato attuale è quello più indicato per tali usi , essendo una lega di cromo e nickel (a cui qualcuno potrebbe esser anche allergico) , c’è da sapere che sono entrambi elementi cancerogeni e che potrebbero esser ceduti soprattutto quando sono a contatto con sostanze acide (non c’è bisogno di aggiungere altro ).


Quali i rubinetti più idonei per noi hb quindi ?

Personalmente tendo ad utilizzare rubinetti inox , non del tutto economici anzi quali i classici assaggia-vino , utilizzati in ambito enologico e con filettatura conica , la quale in alcuni vasi agevola l’installazione visto la sua forma , oppure rubinetti , che penso siano utilizzati in ambito oleario che tendo a fare ruotare il beccuccio ( simili a i classici teflon/plastica in dotazione con i secchi fermentatori dei kit base per birra ) , in questo caso perché alcune volte mi capita di far trasferimenti da fermentatore/caratello rubinetto/rubinetti e viceversa , per motivi di praticità e per questo collegando un tubo crystal dall’uno all’altro evitare al minimo ossidazioni .


Rubinetti in acciaio per botti         Ferramenta Brico - Paletti per Vigneto , Grottaminarda (Avellino) - Rubinetto  inox olio DropTop antigoccia

martedì 22 settembre 2020

LA CANTINA

CANTINA E CONDIZIONI OTTIMALI


A volte i birrai decidono di intraprendere la strada dell’elevazione in botte , acquistando o ritrovandosi per le mani una “botte” , ma arrivati a questo punto inizieranno a chiedersi come comportarsi . Infatti sono tante le sfaccettature , le condizioni da valutare e gli elementi da tenere in considerazione .Uno di questi è sicuramente il modo in cui condurre la fermentazione o l’affinamento in legno, quindi quali sono le condizioni ottimali di una cantina ?


Certo parlare di poche botti è chiamarla cantina è una parolona ...


Per intenderci parlerò di “condizioni ottimali” , questo non significa che fuori dal range delle variabili che elencherò non vada bene portare avanti un affinamento , di certo se non discosta di tantissimo da quello che indicherò, prendiamo questi valori come riferimento e come base di partenza . Si può lavorare in altre condizioni ma con dovute precauzioni, dovuti accorgimenti e soprattutto con condizione di causa , quindi del risultato che vogliamo ottenere .


-Primo fattore da tenere in considerazione per la realizzazione della nostra cantina è l’Umidità:


di certo se non abbiamo le condizioni ideali nel locale prescelto per la realizzazione di cantina non dobbiamo abbatterci o rinunciare esistono delle soluzioni con l’aiuto della tecnologia .

Partiamo dal presupposto che l’umidità corretta dovrebbe esser compresa tra il 70% e il 85% (alcuni ritengono anche 90%). Quindi la cantina ideale deve avere un’umidità alta e botti sempre piene , ambienti troppo secchi ,quindi umidità troppo basse, possono portare a innumerevoli perdite di liquido dalle botti oltre ad una microssigenazione superiore . Al contrario avere luoghi troppo umidi può portare al proliferare di batteri e muffe indesiderate .

In base all’equilibrio che creeremo con l’esterno la nostra botte assorbirà o perderà umidità.

Detto ciò dobbiamo trovare il giusto equilibrio , anche con altri fattori che vedremo successivamente .

-Secondo fattore da tenere in considerazione sono sicuramente le Temperature della nostra cantina:


nel luogo scelto per la nostra bottaia le temperature all’interno di esso dovranno sicuramente esser molto stabili , senza sbalzi ne durante i mesi e ne escursione termica diurna e notturna .

Il range ottimale di temperature è compreso tra 15-20°C.

Sicuramente temperature inferiori vanno anche bene ,in quanto le basse temperature ostacolano la crescita di microrganismi e danno stabilità al prodotto. Tuttavia non si tratta di un dato veritiero al 100%, non danno certezza assoluta ,per esempio basta pensare che Founders ha la sua bottaia di oltre 5000 botti in una cava di gesso a 30mt sottoterra quindi umidità buone e li mantiene ( ora non ricordo se naturalmente o artificialmente ) in una temperatura costante di 3°C , ma da alcune loro analisi di laboratorio hanno trovato colonie di lattobacilli che iniziavano a proliferare ..


Ovvio che si parla di birra quindi ci atteniamo a questi standard , sbalzi di temperatura nei Bourbon sono visti in buon luce in vista del prodotto finito invece , il fatto che le temperature fanno espandere e contrarre il legno fa in modo che il whisky passi tra le doghe e venga a contatto on l’esterno e crea aromi molto apprezzati.

In Belgio per esempio i Lambic non seguono nemmeno range di temperatura fissi nel tempo anzi in vista di un prodotto finito unico come quello sono considerati importanti, daltronde neanche in questo caso si parla di birre ma di Lambic .Infatti brassano solo d’inverno , risultando molto positivo in quanto le temperature più basse favoriscono l’inoculo e lo sviluppo di una microflora locale, che come ben sappiamo è solo di quelle zone , e tenendo sotto controllo altri organismi . Gli sbalzi caldi successivamente favoriscono altri batteri creando un ambiente ideale per l’introduzione della frutta , ma questa è un altra storia .

Ovviamente molti birrifici nel momento in cui è esplosa questa tendenza del legno , non avendolo previsto originariamente nella progettazione dei loro opifici si sono trovati in difficoltà , ma avendo voluto cavalcare l’onda troviamo soluzioni più disparate o addirittura grandi birrifici importanti, soprattutto americani che tengono botti all’esterno delle loro strutture . E questo dovuto anche perché non vi era un altra condizione che andremo a vedere successivamente .

Questo per far capire che una volta il legno si trattava di esigenza ora è moda ,nella maggior parte del pianeta soprattutto negli USA ,e tradizione per pochi .

Ma ritorniamo a noi di essenziale importanza è quindi il giusto equilibrio tra temperatura e umidità.

Equilibri ottimali risultano essere :


a T° di 10°C umidità comprese tra 72-85% e mai al di sotto di 64%

a T° di 15°C umidità comprese tra 73-85% e mai al di sotto di 66%

a T° di 30°C umidità comprese tra 75-85% e mai al di sotto di 68%


(tratto dal libro legno e birra di Cantwell e Bouckaert , comprese anche altre informazioni assimilate ormai, provengono da questo testo)



-Terza condizione è areazione del luogo , quindi evitare ristagni d’aria:


questa condizione risulta di vitale importanza per evitare il proliferarsi di muffe e batteri indesiderati.



-Quarta condizione è tecnico /pratica : creare strutture di sostegno adeguate


questo risulta prima di tutto un fattore di sicurezza in quanto essendo un hobby e/ un lavoro deve esser un divertimento e uno svago e non deve risultare un fattore di rischio per eventuali incidenti.


Poi deve agevolare le fasi di spostamento , se necessario , di riempimento , svuotamento e ispezione delle botti . E se vi è la necessità in quanto molto grandi anche di pulizia in loco .


Altro fattore è correlato con umidità e soprattutto con le temperature , in quanto creare strutture che si protraggono troppo in altezza non risulta esser un bene in quanto , per fisica il calore tende sempre a salire e quindi in alto si potrebbe creare una temperatura elevata o degli sbalzi comunque . Se si tratta di un birrificio anche la vicinanza al tetto è fonte di calore .


    Esistono diversi modi per sostenere le botti :

  • supporti appositi in ferro e legno per agevolare spostamenti con muletti/o altro;

  • supporti a pedana e solitamente impilati a piramide tipo metodo solera;

  • sistemi fissi ad assi che andranno a sostenere le botti ;

  • oppure sistemi tradizionali con le botti fermate a cunei di legno (in commercio anche in plastica o ferro) anche una sopra l’altra a diversi livelli .

  • E in quanto all’homebrewing sistemi “ad alta fantasia “ sempre se in sicurezza.



ovviamente l’arrivo , l’ispezione e la possibilità di lavorare dal cocchiume deve esser agevolata .


La possibilità di spostamento facilitata risulterà molto importante .


Altro fattore che aggiungerei e suggerirei che non è proprio correlato al luogo stesso è quello di trattare le botti per mantenerle ottimali anche a livello di ossigenazione e renderle leggermente stagne è quella di utilizzare vernici all’acqua o paraffina per il loro trattamento , per scongiurare il più possibile anche perdite di liquido .



Cerchiamo di creare un giusto equilibrio in mancanza di questo le nostre botti , oltre ad ottenere un prodotto di scarsa qualità, assorbiranno o perderanno del liquido, della BIRRA.