LE IGA LA BATTAGLIA E LA NUOVA RELEASE DEL BJCP
Inizio a scrivere quest articolo nella fine del 2021 quando arriva la notizia che fa tanto scalpore riguardo la paternità delle Italian Grape ale .
Ma non lo pubblico troppe opinioni, troppi articoli e molta delusione ma facciamo chiarezza per i pochi che non hanno seguito la vicenda e per chi vuole sentire il mio umile parere :
Nell’anno del dominio italiano in ogni disciplina sportiva , musicale e culinaria , l’italia viene battuta tristemente da una “sentenza” americana.
Infatti da una recente revisione del Bjcp capitanata dal presidente Gordon Strong ,
gli americani decidon di toglier il suffisso Italian alle IGA ,unico
“stile” italiano come ovvio che sia vista la cultura vitivinicola del
nostro amato stivale , e visto che tale stile viene partorito in Italia .
Di
certo l’Italia non vanta di grande cultura birraria , ma perché toglier
tale suffisso che porta il nome dove questo stile ha visto la luce ?
Infatti tra i padri fondatori ricordiamo Nicola Perra del birrificio Sardo Barley il quale ne ha fatto un suo cavallo di battaglia .
Da
quando si apprende tale notizia in Italia nell’ambiente scoppiano
malumori e pareri contrastanti come in ogni cosa tra noi italiani.
C’è chi si schiera da una parte e chi dall’altra , chi si batte per tale decisione , tra i primi Gianriccardo Corbo
,ambasciatore italiano del bjcp, che scrive
un e-mail per trovare chiarimenti , spiegare perché tale suffisso debba
rimanere allo stile e mostrare il suo e il nostro (italiani) disappunto
al comitato del Bjcp, invitatando gente del settore ed appassionati a
fare lo stesso , con una lettera da lui stesso scritta , e che trova un
modesto riscontro positivo. E chi dall’altra parte invece avvalendosi
proprio della scarsa cultura birraria ritiene giusto lasciare che
sparisca Italian dalle Grape ale .
Parlo di stile virgolettato
in quanto nell ‘ultima release del bjcp del 2015 le Iga erano inserite
nella categoria aspiranti stile , ovvero apparivano nei local style X3 e
non ufficiali
Ma vediamo nel rilascio delle nuove linee guida cosa è successo a tale stile :
Le Iga rimangono ma negli stili locali e sempre con il codice X3,
a mio parere un contentino per zittire gli italiani. Ma come accade
sempre tra gli operatori del Bjcp la confusione più totale , perché dico
ciò? , compare un nuovo stile , nella categoria birre alla frutta , un
sottostile con codice 29D, le GRAPE ALE , insomma sparisce
l’aggettivo Italian . E perché confusione ? Perché a parere mio, e non
solo mio, leggendo la distinzione delle descrizioni appaiono pressocché
uguali , avrebbe avuto un pò di senso come si vociferava se si faceva
riferimento all’origine del vitigno, tra gli italiani per l’appunto , ma
visto che cosi non è , quando usare in etichetta uno stile o l’altro ?…
Di
sicuro in Italia il suffisso resterà in etichetta , ma come dicevo
prima penso che tale confusione sia dovuta anche al clamore mediatico
che la notizia ha avuto tra gli addetti al settore e gli hb italiani , e
pertanto frutto di un “contentino” ripeto . L’unica distinzione ,a mio
parere stupida ,si può trovare che nella descrizione delle Grape ale si
parla di stile belga , alta cazzata e poi mi chiedo pure il perché visto
che lo stile nasce in Italia , ma ancor più clamoroso che si può far
uso di lievito neutro , allora ancora una volta mi chiedo perché? Se
belga ?… forse durante la stesura delle nuove linee guida gli associati
avevan bevuto un pò troppo ….. mahhhhh
Per non parlare della discriminazione che riporta che Grape ale si usa al di fuori dell’Italia .
Di
certo non un dramma , anche perché alla fine il bjcp deve solo
inquadrare le nostre birre in uno stile , in vista di concorsi cosi per
come era nato e non di certo come pensavo fino a qualche anno fa che
debba esser la Bibbia della birre e degli stili . Infatti anche tra i
birrai pro a volte troviamo riportato uno stile in etichetta ,ma, che
poi lasciando spazio alla loro fantasia e creatività , non risulta del
tutto inquadrato nella descrizione dello stile . Quindi continuiamo a
seguire le linee guida ma con una certa distanza , nel senso non
fissiamoci più di tanto lasciamo spazio al nostro ego , e fissiamoci
solo in vista di concorsi ,del resto una buona birra resta una buona
birra al di la dello stile.
Ma vediamo ora le altre novità del Bjcp
Troviamo l’ esordio delle Brut Ipa spumati di birra secche e luppolate , anche se non più di moda come qualche tempo fa , le Speciality Spice Beer 30D tra le spiced beer , birre con ortaggi e erbe particolari e ingredienti aggiuntivi , le Straight Sour beer 28D nelle American wilde ale stile che mi convince poco da amante delle acide.
Le “spostate” Le Gose che rientrano come stile “normale” European Sour ale e non più negli stili storici , le Keller tra gli storici e con la novità che le distingueva sono stati rimossi i difetti nella loro descrizione .
Altra novità le Trappist ale diventano Monastic Ale cambia solo il nome a parer mio più sensato ma nulla di che , e le Trappist Single diventano Belgian Single .
Vediamo ora le promozioni ovvero quelle birre che nella versione 2015 erano inserite tra i provisional :
Le NEIPA o New England IPA : promosse non come sottospecie delle Ipa ma uno stile a se con categoria 21 C ma
con un nome diverso , ovvero come di coerenza nella versione bjcp che
punta a toglier le paternità, sparisce il suffisso New England e
diventano Hazy Ipa .
Promosse anche le New Zeland Pilsner e le Catharina sour nei local style .
Vengono bocciate invece le Burton Ale 17A che non appaion più
All’interno
della nuova release spiccano anche altre modifiche di minor impatto e
sicuramente anche qualcos altro di cui non mi sono accorto ma
sicuramente quelle sopra descritte sono quelle che caratterizzano la
nuova versione 2021 … beh che dire attendiamo la nuova release e prosit!
Di seguito il link del sito del bjcp dove troverete entrambe le versioni:
https://www.bjcp.org/bjcp-style-guidelines/
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